Il Progetto Life AForClimate negli scorsi mesi ha proposto un questionario con l’obiettivo di comprendere la percezione degli addetti ai lavori del settore forestale a riguardo dell’impatto del cambiamento climatico sulle foreste e la loro opinione rispetto a possibili soluzioni per aumentarne l’adattamento.
Come già descritto in una precedente news, il questionario ha visto una grande partecipazione, con ben 246 risposte provenienti da tutta Italia e da differenti tipologie di stakeholder.
In questa news pubblichiamo i risultati relativi alle possibili soluzioni selvicolturali e di pianificazione.
Per quanto riguarda le possibili soluzioni selvicolturali, in tutte le aree geografiche individuate (alpina, appenninica e mediterranea), aumentare la complessità strutturale e specifica a scala di popolamento è l’azione selvicolturale ritenuta più incisiva per far fronte al cambiamento climatico. Discorso a parte va fatto per l’area mediterranea, dove assumono molta importanza gli interventi di selvicoltura finalizzati alla prevenzione degli incendi.
Anche per quanto riguarda le possibili soluzioni di pianificazione, gli attori del settore forestale hanno indicato che aumentare la diversità strutturale e compositiva (in questo caso a scala di paesaggio) e prevedere interventi di prevenzione antincendio sono le azioni di pianificazione ritenute più incisive per meglio adattare le foreste italiane al cambiamento climatico.
Anche il monitoraggio climatico come elemento a supporto della pianificazione, elemento centrale del progetto AForClimate, è stato ritenuto mediamente efficace dagli stakeholder che hanno compilato il questionario.