Si sono conclusi i campionamenti per le analisi degli isotopi stabili nelle aree dimostrative di AForClimate.
Come previsto dal progetto, nelle aree dimostrative della Toscana, oltre al monitoraggio degli accrescimenti, della rinnovazione (comuni a tutte le aree) e della fenologia (rilevata in campo nelle le aree di Toscana e Molise, da remoto in Sicilia), è in corso un monitoraggio ecofisiologico della struttura forestale con approccio multi-isotopico.
Nello specifico, per confrontare le performance fisiologiche e produttive delle aree sottoposte ai diversi stress e a diversi trattamenti selvicolturali (reattivo, depressivo, tagliato e non tagliato) sarà determinata la discriminazione isotopica del carbonio (Δ 13C), come indice dell’efficienza di uso idrico, al fine di valutare l’effetto dei diversi trattamenti sulla produttività, ma in particolare sull’adattamento e resilienza dell’ecosistema in relazione alle pressioni ambientali (climatiche e antropiche) a cui il bosco è (o può essere) sottoposto.
Inoltre, su campioni di lettiera e di suolo saranno eseguite analisi della frazione isotopica dell’azoto 15N per valutare la disponibilità di questa sostanza per le piante e indagare l’effetto dei diversi trattamenti selvicolturali sull’attività delle micorrize, sul metabolismo azotato e sui mutualismi micorrizici.
Oltre a campioni di suolo e lettiera, nel periodo inverno-primavera 2023 sono state prelevate carote legnose ad 1,30 m da terra, una per ciascun albero sottoposto a monitoraggio fenologico. Dopo aver eseguito le analisi dedrocronologiche, saranno campionati e macinati singolarmente alcuni anelli annuali: quelli presenti prima dell’intervento selvicolturale (5 anni) e quelli cresciuti dopo l’intervento selvicolturale (dall’anno di intervento al 2022). Una volta macinati i campioni legnosi saranno analizzati tramite uno spettrometro di massa al fine di determinare la composizione isotopica del carbonio e stimare così l’efficienza di uso idrico, parametro che verrà utilizzato per valutare la capacità di resistenza e resilienza della struttura in relazione ai fattori di stress (climatico e antropico) a cui la struttura può essere sottoposta.
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Il progetto LIFE AForClimate mira a fornire soluzioni concrete per realizzare una selvicoltura e una pianificazione forestale efficaci nell’adattamento ai cambiamenti climatici; esso ha come obiettivo l’adattare la gestione delle foreste di faggio (Fagus sylvatica) alla variabilità del clima e dei suoi cambiamenti tramite una selvicoltura efficiente, programmata sulla base dei cicli climatici.